OROS

Rappresenta simbolicamente un luogo irraggiungibile, il margine tra la vita e la morte, il limite estremo cui deve tendere un uomo di potere per ottenere le facoltà di cui necessita

Rappresenta simbolicamente un luogo irraggiungibile, il margine tra la vita e la morte, il limite estremo cui deve tendere un uomo di potere per ottenere le facoltà di cui necessita

Lo spettacolo è ispirato ad alcune leggende della tradizione sarda, ormai diventate miti e nei secoli delle fiabe, ancora prima che il cristianesimo nascesse.
Nonostante le nutrite varianti narrative, diffuse anche in tutto il bacino del mediterraneo, un solo filo conduttore sembra unire tutti questi racconti: il percorso iniziatico di un prescelto, che si risolve attraverso il "volo magico", strumento e strada per poter raggiungere la "sposa celeste".
Molti di questi racconti rivelano l'antica origine sciamanica per gli elementi, i simboli che lo compongono e le prove che il prescelto deve affrontare per raggiungere la sua meta.
Il cavallo rappresenta lo spirito guida che aiuta l'eletto a raggiungere il suo scopo, elevarsi al di sopra della condizione umana. Il volo iniziatico è una danza attraverso la quale il prescelto si fonde con l'energia dell'animale per raggiunge il cielo, la dimora della sposa celeste, l'energia femminile creatrice che l'attende per ricongiungersi in nuove danze.
Perché ciò avvenga l'aspirante deve subire una mutilazione simbolica, sacrificare una parte di sé, privarsi delle proprie membra, scarnificarsi a tal punto da riuscire a contemplare la propria essenza. Una morte iniziatica necessaria dalla quale risorgere con un nuovo corpo, esposto ad una condizione spirituale più elevata.
La parola Oros ha il significato di altura, ma anche quello di confine, limite, termine. Rappresenta simbolicamente un luogo irraggiungibile, separato dal mondo degli uomini, il margine tra la vita e la morte. Rappresenta inoltre il luogo del sognare e come tale simboleggia uno stato di coscienza diversa dalla veglia, una condizione alterata del sé quotidiano dove la sua vocazione si desta.
In definitiva il limite estremo cui deve tendere un uomo di potere per ottenere le facoltà di cui necessita.
E' realtà e possibilità, visibile e invisibile, luogo e non luogo.
E' Nowhere. Now here.
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Il progetto di ricerca della Compagnia nasce nel 2001 da studi condotti parallelamente sia sui linguaggi della danza che su quelli dell'equitazione. Questa sperimentazione, nata come sfida lanciata nei confronti di mondi apparentemente lontani, sta conducendo verso forme espressive che vanno oltre il confine delle singole discipline creando nuove suggestioni e nuove possibilità performative e artistiche.
Nasce quindi un linguaggio che, non essendo più né danza né equitazione, si pone, nel panorama contemporaneo, come un percorso sperimentale e trasversale nel quale dicotomie quali velocità e lentezza, vicino e lontano, semplice e complesso, arcaicità e contemporaneità, desiderano ibridarsi con altre forme d'arte in un processo in continuo rinnovamento e trasformazione fatto di stratificazioni di senso.