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Alessandro Pintus presenta il laboratorio di danza butoh. I principi della danza, le sue radici e perchè ha scelto il centro internazionale di scambi e confronti di San Sperate – Cagliari

Performance di danza Butoh di Alessandro Pintus (NON Company) – Classico Village, Roma Novembre 2001

Toscana Foto Festival – Massa Marittima Luglio 2006 – Alessandro Pintus danza per Eikoh Hosoe e gli allievi del master

Solo performance Hangi per la rassegna Buto Generazione#1, presso Laboratory EnginesStabilimenti Culturali, curato da Enzo Cosimi e Massimo Moricone, (Febbraio 2003, Roma)

Polverosi appendiabiti ad accoglierci negli ingressi delle nostre case. Custodi muti di memorie andate, dimenticate come indumenti dimessi e appesi pigramente ad aspettare un infinito tempo. Un Uomo Morto (sinonimo in italiano di appendiabiti) sostiene le nostre maschere sociali, i nostri strati protettivi che al rientro a casa ci togliamo, per “ciabattare” nella rassicurante segretezza…

La danza si nutre di vita. Tutti noi mangiamo e siamo mangiati, danziamo e siamo danzati. Se le 3 Grazie sono simbolo delle 3 età della donna, la quarta “compagna” si presenta come la non-età, la non-esistenza, la morte. La quarta grazia è una non-grazia. Non dispensa doni, ma li nega. Un’entità che conferma se…

Video danza realizzato assieme all’artista Carlo Fatigoni nel 2007. La nascita di un seme in una palude insalubre, malsana. Larve di zanzare, anguille, lumache. Gracidare orgiastico di rane alle prese con una serenata al chiaro di luna. La carne del danzatore si fa luogo di una genesi in continua crisi. Il corpo-vegetale trema si agita,…

Toscana Foto Festival – Massa Marittima Luglio 2006 – Alessandro Pintus danza per Eikoh Hosoe e gli allievi del master di fotografia tenuto dal maestro giapponese.

Toscana Foto Festival – Massa Marittima Luglio 2006 – Alessandro Pintus danza per Eikoh Hosoe e gli allievi del master di fotografia tenuto dal maestro giapponese.

Performance digitale della compagnia “ORMA FLUENS”, presso il club “Goa”, (Maggio ’03-Roma). L’interazione tra il performer butoh (che non imita le forme della danza di Nijinsky, ma cerca di rivivificarne l’intenzione) e il suo doppio digitale (la sua ombra proiettata sulla scena in tempo reale), crea un cortocircuito tra presenza e assenza, tra corporeità e…